martedì 1 giugno 2010

I RICAMI A TRECCIA DI SAVIGNANO


La scuola di ricamo “Mani come farfalle”di Savignano sul Rubicone, negli ultimi corsi ha proposto e insegnato il ricamo a treccia del quale si erano perse le traccie.
Il cosiddetto” ricamo a treccia”,motivo ornamentale del tutto oiginale, nei colori blu e ruggine e arricchito con nappe e frange,si produceva nella scuola di ricamo di Savignano di Luisa Maria Rasponi,discendente dei Rasponi-Murat di Ravenna alla fine dell’800.
La nascita di questa scuola trova la sua origine nel desiderio di dare una occupazione dignitosa alle donne dei ceti più poveri , causa presa a cuore dalle rappresentanti dell’aristocrazia italiana del XIX secolo,in ossequio delle nuove idee liberali.
Iniziò cosi, in tutta Italia, e anche in Romagna,l’apertura di scuole-laboratorio dove si rilanciavano le varie arti femminili.
Il ricamo a treccia avviene in due tempi: prima si confeziona una lunga e stretta treccia con tre capi di grosso filo di cotone e poi questa viene cucita sulla tela a piccoli punti nascosti seguendo un disegno prestabilito.
Tradizionalmente erano ricamate a “treccia di Savignano”le coperte di tela usate in Romagna nei primi decenni del novecento, dalle famiglie più benestanti,per coprire e ornare i buoi in occasione delle fiere e delle mostre di bestiame..
Poi,col tempo,se ne perse traccia e memoria, fino alla scoperta, in anni recenti, di un manufatto originale al Museo Etnografico di Forlì,che ha dato avvio ai corsi di insegnamento di questa tecnica.
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